Il dottor Andrea Bruno utilizza il plasma arricchito di piastrine o le cellule mesenchimali per la rigenerazione delle articolazioni.
Buone notizie per chi ha problemi alle articolazioni e teme l’avvicinarsi di una protesi. La ricerca in questo campo sta davvero facendo passi da gigante. A raccontarlo è il dottor Andrea Bruno, chirurgo ortopedico specializzato in chirurgia artroscopica e protesica e che vanta una prestigiosa formazione in Italia e all’estero (da segnalare lo stage presso il Rush Hospital di Chicago, nella struttura diretta da Brian J. Cole). Ora svolge la sua attività chirurgica e di ricerca principalmente presso l’istituto Humanitas di Rozzano (MI), nel reparto di Chirurgia Artroscopica e Ricostruttiva diretto dal professor Enrico Arnaldi. “In futuro – dice – si cercherà di riparare i tessuti prima di sostituirli con le protesi. Noi stiamo lavorando per questo”. La prospettiva prevede due metodiche basate rispettivamente sul plasma arricchito di piastrine (Prp) e sulle cellule mesenchimali adulte che hanno origine dal tessuto adiposo. “Il Prp – spiega Andrea Bruno – è un metodo utilizzato ormai in parecchie strutture. Si tratta di un intervento ambulatoriale durante il quale vengono prelevati 50 cc di sangue del paziente che poi viene trattato e iniettato nell’articolazione danneggiata. Di fatto è un sostituto dell’acido ialuronico e ha, rispetto a questo, una maggiore efficacia. Il tessuto adiposo invece deve essere prelevato in sala operatoria attraverso una procedura di liposuzione. Si separano quindi le cellule mesenchimali, senza bisogno di alcun tipo di manipolazione, e le si inietta nell’articolazione. Trattandosi di cellule vive, rispondono ai segnali che arrivano dal tessuto danneggiato, favorendone i processi rigenerativi. Nel tessuto adiposo si trova, infatti, una concentrazione di cellule staminali circa 500 volte maggiore rispetto a quella del midollo osseo. Queste cellule, una volta iniettate, inviano e ricevono segnali producendo sostanze che hanno un’azione riparatrice e antinfiammatoria sui tendini e sulle cartilagini”. Insomma una possibilità che si offre al corpo di scegliere da solo il trattamento di cui ha bisogno. “Con la Prp – spiega il dottor Bruno – è come se si iniettasse un farmaco, con le cellule mesenchimali è come se si iniettasse un’intera farmacia. È poi il corpo a scegliere che farmaco prendere”. La tecnica del tessuto adiposo è una tecnica nuova ed innovativa. “La utilizziamo noi , il Rizzoli di Bologna e pochi altri centri di eccellenza”, dice Bruno. Entrambe le tecniche sono praticabili in convenzione con il SSN, solo se associate ad un intervento chirurgico o ad un protocollo di ricerca, oppure privatamente in regime ambulatoriale.
* Articolo apparso su: “Più salute&benessere – Speciale Eccellenze EXPO 2015”